Centro operativo di Librizzi, arrivano in media dieci tir al giorno di materiale destinato ai presidi Covid-19 siciliani.

Anche il sindaco del centro nebroideo, Renato Di Blasi, oggi è stato accanto a volontari e funzionari del Drpc impegnati nello stoccaggio dei dpi

06/11/2020 22:00:22


Centro operativo di Librizzi, arrivano in media dieci tir al giorno di materiale destinato ai presidi Covid-19 siciliani.

LIBRIZZI – Trenta tir di materiale sanitario per la lotta al Covid 19 arrivati negli ultimi tre giorni, svariate tonnellate di materiale preso in carico dai funzionari del Drpc e movimentati con la straordinaria collaborazione e disponibilità dei volontari del gruppo comunale di Librizzi, coordinati da Nino Siragusano. La sede che avrebbe dovuto ospitare un grande mercato agroalimentare, oggi centro provvisorio della Protezione civile siciliana, è uno dei siti più vitali della complessa organizzazione logistica voluta dall’ingegnere Salvo Cocina già all’indomani del suo insediamento.

L’ultimo carico di tamponi, mascherine, guanti, tute, visiere gel disinfettante e tutto ciò che occorre in questi casi, è stato messo al sicuro nell’ennesimo locale che sino ad oggi era rimasto vuoto, sotto lo sguardo attento del sindaco di Librizzi, Renato Di Blasi. Il primo cittadino sino a tarda sera è rimasto nel centro di protezione civile con i “suoi” ragazzi del Gruppo comunale, procurando e mettendo a disposizione un secondo muletto per accelerare le operazione di stoccaggio dei materiali. L’avvocato Di Blasi, figlio di Nino, che è stato primo cittadino negli anni Novanta e candidato al Senato della Repubblica, non a caso vive questi momenti con la consapevolezza di partecipare in maniera attiva a questa sorta di corsa contro il tempo.

L’obiettivo è quello di mantenere alti livelli di approvvigionamento di materiale sanitario destinato ai presidi ospedalieri siciliani. “La collaborazione con il Dipartimento c’è sempre stata – afferma Renato Di Blasi-. Il mio battesimo di fuoco come sindaco l’ho fatto nel 2017, assieme ai volontari del Gruppo comunale, nelle attività di affiancamento per lo spegnimento di una trentina di incendi in un mese che hanno lambito il paese”. Librizzi conta milleseicentosedici abitanti, ma al contrario di ciò che si potrebbe pensare, non è mai rimasto arroccato su consolidate e tranquille consuetudini locali: per esempio ha saputo diversificare le proprie coltivazioni tradizionali, affiancando alle distese di noccioleti le nuove cultivar di pistacchio, sulla scorta dell’esperienza felice di Bronte. “Un esperimento avviato circa sei anni fa e che sta dando buoni risultati. Librizzi è il primo centro della provincia di Messina ad aver avviato coltivazioni di pistacchio”, tiene a precisare, non senza una punta di orgoglio, il primo cittadino di Librizzi.

La presenza per ora stabile degli uomini della Protezione Civile Regionale, ma anche di tutte le persone che ruotano nell’indotto che si viene a creare in questi casi, come camionisti provenienti da tutta Italia e talvolta dall’estero, dipendenti delle Asp e degli ospedali di tutta la Sicilia che raggiungono Librizzi per ritirare i dpi, oppure gli stessi incaricati dei comuni dell’isola, hanno finito per innescare piccoli ma significativi elementi di positività per l’economia locale, specialmente nel campo della ristorazione e in particolare quella da asporto: “Quando con l’ingegnere Cocina ho iniziato a discutere della concessione del centro agroalimentare per una nobile impresa come questa, che è nell’interesse di tutta la collettività siciliana, non ho avuto dubbi di alcun genere – afferma ancora il sindaco di Librizzi – Anche l’interesse che c’è per il mio paese in questo momento e la rivalutazione di un grande complesso immobiliare come questo conferma la bontà dell’iniziativa”.

                                                                                                                                                                                                                                                        Francesco Venuto